mercoledì 6 agosto 2014

Borghetto Santo Spirito e i suoi caruggi


Presentiamo Borghetto con i suoi caruggi in bianco e nero. Servizio realizzato in un mezzogiorno di mezza estate, dove il sole alto enfatizza il vuoto nelle strade, ancorché tenute con decoro.



































Scattate con Pentax MX , ob. Pentax SMC 50mm 1.7, filtro giallo. Pellicola Ilford Delta 100. Carta Ilford Multigrade IV RC.

giovedì 3 luglio 2014

San Pietro e San Pietrino sopra Boissano


Documentazione fotografica di una gita svolta prevalentemente in discesa. La partenza è al Giogo di Toirano, dove con automezzo attrezzato si può seguire lo sterrato che parte sul tornante, per arrivare, dopo aereo percorso, presso un parcheggio in terra battuta. Di lì, con poca fatica si prosegue fino all'antico insediamento di San Pietro ai Monti, dove i benedettini avevano nell'Alto Medioevo la sede del loro potere, che si estendeva non solo sulla Val Varatella (basti pensare che la Chiesa più antica di Balestrino, quella del cimitero, fu fondata dagli stessi nel XII sec. d.C.). Siamo ad 895 m s.l.m. Ecco il monastero, visitabile in ricorrenze particolari.




Entrata del monastero di San Pietro




Retro del monastero



L'area è attrezzata a pic-nic; raduna numerose persone nella Festa del Primo Maggio, con processione. Il prato è un perfetto "locus amoenus".




























Per discendere verso Boissano, possiamo prendere l'indicazione per il monte Ravinet, tornando poco indietro, poi salire circumnavigando il Ravinet stesso in direzione Est fino a giungere all'intersezione con il sentiero che discende dal Monte Carmo (cartina indispensabile, sentiero segnato con "X"). In questo punto troviamo ad orientarci una cascina abbandonata (cascina Peglia).




Cascina Peglia, sul sentiero che discende dal Carmo



Intorno alla quota di 800 m s.l.m., il sentiero impegna un zona di macchia prativa, con spettacolari
affioramenti calcarei, e l'apertura della vista su Loano.




Scendendo dal Ravinet, vista su Loano ed il suo porto



Superata un'altra cascina ("Cascina della Bandia"), si giunge al prato della Chiesa di San Pietrino.




San Pietrino sopra Boissano





In breve, dopo avere ancora superato pittoresche borgate della Boissano vecchia, si giunge in piazza del Comune.



Scattate con Pentax MX, ob. 24mm Cosinon, filtro giallo e pellicola Agfaphoto APX 400 asa. Carta Ilford IV RC.
















martedì 11 marzo 2014

La Val Varatella: dal "Salto del Lupo" al "Giro di Loano"

La Valle del Varatella è zona di comunicazione millenaria tra l'Alta Val bormida e la regione costiera detta dell'Ingaunia Orientale. In altre parole, conduce da Borghetto Santo Spirito a Bardineto. Crocevia ne è il territorio di Toirano.
Questa regione è variegata per geografia, insediamenti storici, dominii religiosi e feudali. In Val Varatella "si conservano importanti vestigia di vita preistorica e protostorica, affiorano terreni quarziferi, dolomitici e calcarei del Mesozoico da cui derivano forme tormentate e graziose" ("Liguria. Guida d'Italia", Touring Club Italiano).
Proveniendo dal mare, dal borgo di Toirano si giunge in breve alla zona delle cascate del Varatella, dove sono i primi tornanti. Da queste curve si può sia scendere, d'estate, verso il fiume a fare il bagno, sia rivolgersi all'insù a contemplare la cresta del "Salto del Lupo". L'antica leggenda narra di una battuta di caccia ad un lupo che finiva in tragedia per l'animale. Punto misterioso che conduce tutt'oggi a storie deprimenti. In passato meta di arrampicata, oggi a causa delle nidificazioni è considerata area protetta.




La cresta del Salto del lupo



Proprio sotto la roccia v'è il ponte omonimo: lo vediamo in basso a destra nella seguente fotografia.





Il ponte del Salto del Lupo; in alto, il roccione che sostiene il "giro di Loano"



Sotto la cresta del Salto del Lupo si ergono vigneti, parzialmente abbandonati.




Vigne a terrazze, presso il Salto del Lupo




Più sopra, altri tornanti conducono (dopo l'abitato di Carpe), al Giro di Loano. Qui la posizione è dominante sulla pianura di Loano.




La pianura del Varatella vista dal Giro di Loano; in basso si nota il piazzale e la via di ingresso alle grotte.


Al Giro di Loano è spettacolare la vista dello sperone roccioso di San Pietro ai Monti. Un tempo era sede del monastero benedettino di San Pietro in Varatella, un cenobio fondato in epoca carolingia, ricco di possedimenti fino al sec. XII, quando ne iniziò la decadenza, essendo i suoi territori passati in proprietà alla Mensa vescovile di Albenga. 



Monte San pietro (891 m), propaggine del monte Ravinet



Scattate con Pentax MX, filtro blu nella prima, filtro rosso nella seconda e terza, filtro giallo nelle altre foto. Pellicole Fomapan 100 a Agfaphoto APX 400. Carta Ilford MG IV RC.

sabato 22 febbraio 2014

Peagna di Ceriale




Peagna ed il mare; sulla sinistra il Poggio Castellaro


Peagna non è altro che un antichissimo insediamento, che si trova, letteralmente, sulle spalle di Ceriale (SV).
Essendo a tre minuti di macchina dal mare, ha tutto ciò che servirebbe per un discreto sviluppo turistico-residenziale. Effettivamente, qualche giovane vi abita negli ultimi anni, forse educato ad uno stile di vita sobrio e rustico. Dubito comunque che gli abitanti di questo borgo grazioso sappiano chi sono i loro vicini, dal momento che vi è un solo punto di aggregazione, la chiesa parrocchiale gestita da Don Gerini. Una piccola fotografia dell'arrivo alla Parrocchiale, realizzata con una macchina degli anni '50, giusto per dare il tono.



La nuova Parrocchiale


Urge considerare che la più vecchia Chiesa di Ceriale si trova in questo borgo; più precisamente è la Chiesa del Cimitero di Peagna, risalente intorno al 1300.
Se vogliate informazioni storiche su Peagna, sinteticamente potete vedere qui:

Peagna sul sito comunale

Perlustrando il centro storico, scopriamo una via principale che un tempo era il luogo dei commerci e degli incontri.



La via principale di Peagna


Non mancano gli scorci che ci fanno pensare agli inizi del secolo. In tutto il territorio di Ceriale si trovano svariati "nasi" (è il nome delle fontanelle pubbliche da cui a Roma ci si abbevera), e questo è perfettamente inserito nel carattere austero della piazza della Chiesa.



Angolo pittoresco di Peagna, nella piazza della Chiesa


La stessa piazza della Chiesa è raggiungibile da monte per mezzo di uno dei tanti "caruggi"; una volta animati, oggi sono abitati da ben tenute fioriere, che pullulano nel borgo.




Caruggio di Peagna



Ecco, vista da nord, la via che conduce dolcemente alla Parrocchiale.




Via principale di Peagna vista da nord



Per il turista che passa, ignaro dei luoghi, più che Peagna è però famosa la strada panoramica, meta di un turismo 'avventuroso': certo che di notte non ci si può godere la splendida vista che si ha dalle zone del Poggio Castellaro. Si dice che questa strada, asfaltata e ben tenuta, sia opera di un ex politico molto influente a Roma. Siamo in mezzo alla macchia mediterranea, uniche colture gli oliveti. Può essere molto calda in un mezzogiorno d'estate, e non vi si trova facilmente riparo.





L'isola Gallinara segna il Mezzogiorno sulla strada panoramica



La vista ad Ovest dalla Panoramica (Chiesa di Capriolo)



Subito dietro Peagna c'è un luogo speciale: la valle del Rio Ibà. Piacevole da percorrere in ogni stagione, risulta freschissima nella sua parte meridionale. Da lì si origina il famoso Rio Torsero.
Valle Ibà costituisce tra le valli liguri un esempio unico di ambiente naturale completamente preservato, insieme vicinissimo al mare.




Ingresso della Valle Ibà e pendici del Monte Pesalto



Il sottobosco è intricato in taluni punti. Vi consiglio comunque di rimanere al suo interno per percorrere l'intera valle, altrimenti, se vorrete guadagnare il Monte Acuto per il versante più ripido, potreste trovarvi improvvisamente in mezzo agli arbusti spinosi, sotto il sole estivo. Particolarità di tutti i sentieri che percorrono il monte Pesalto (a sud della Valle Ibà) ed il monte Acuto (a nord della Valle Ibà), è che essi cambiano continuamente. Le cartine vengono aggiornate annualmente perché i sentieri invecchiano presto, risultando pieni di bassi arbusti e in breve tempo impraticabili. Ecco come può risultare, in una immagine ai limiti della realtà, il sottobosco.




La boscosa Valle Ibà




Scattate con Cosina CT1 le foto rettangolari, con Ensign Ful-Vue II (anni '50) le foto quadrate. Pellicole Fomapan formati 135 e 120. Viraggi seppia Tetenal Triponal Toner. Stampe di piccolo formato (13x18 cm) su carta Ilford MG IV RC.

martedì 11 febbraio 2014

Prefazione





Questa è una descrizione dei luoghi della mia terra, in forma di racconto. E' composta di notizie locali, che vado apprendendo da piccole biblioteche di famiglia. Sono viaggi con partenza in Liguria, nella riviera nei pressi di Albenga. L'arrivo non è ben precisato. Io vado, espongo alcuni dettagli di luoghi che comunemente non si studiano a scuola. Si tratta per lo più di entroterra liguri: siamo qui lontani da cose alla Montale, lontani dai soliti tramonti spettacolari. Piuttosto siamo vicini alle tradizioni occitane, territorio in cui potrei facilmente sconfinare (per esempio quando passo da Upega), siamo vicini ai riti contadini, di quella civiltà che si è ridotta ad un pugno di persone che ancora osano abitare certi luoghi; siamo vicini al territorio montuoso in cui si trasforma l'Appennino nelle alpi Liguri, vicini a dirupi scoscesi, a grotte, e relitti industriali. Ripeto che di queste cose, cioè di tramandare queste bellezze, nessuno si occupa, dietro al miraggio di andare in vacanza altrove, o in alta montagna, o alle isole tropicali.

  Non vorrei curarmi della perfezione tecnica delle mie fotografie perché non scriverei allora più alcunché. Ecco allora un punto importante, che si cerchi un equilibrio tra conoscenza delle nostre terre e un tecnicismo fotografico, di cui spero essere meno vago possibile. Tutte le fotografie che espongo  sono in forma cartacea, create da me e devono servire per illustrare un filo del discorso: sono analogiche e ne ho digitalizzato direttamente le stampe, perché non credo, in generale, nel valore di una cosa che si possa modificare o cancellare con un click. Non c'è, tra l'altro, alcun intervento di ritocco al computer.